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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com

Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.


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* Guida alla scelta degli oculari
* Cataloghi Telescopi Alinari Torino 1960-1963-1975
* Come scegliere il Telescopio

 

 

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Baader MPCC (correttore di coma multi-funzione)

   

di Giuseppe Bongiorni (febbraio 2009)

Il Coma

Chiunque abbia a che fare con un'ottica newton tradizionale, in modo particolare se questa ha un rapporto focale inferiore ad f/6 non avrà potuto fare a meno di dover convivere con quella che è la più classica delle aberrazioni tipiche di questo schema ottico: il Coma.

 

Per definizione si tratta una aberrazione extra-assiale, cioè che si manifesta non appena ci si allontani dall'asse ottico.

 
L'effetto visivo è che l'immagine puntiforme delle stelle viene deformata per assomigliare ad una piccola Cometa (o a goccia, o a pera, secondo altre definizioni), da cui il nome.

Ad una certa distanza dall'Asse Ottico e con rapporti focali spinti, es. f/4, queste code possono arrivare ad assomigliare a dei brevi trattini.

 

La motivazione della presenza di questo problema è normalmente imputabile alla differenza di ingrandimento che differenti parti dello specchio primario forniscono sull'immagine finale.

 

Analogamente alle lenti i raggi obliqui paralleli che incidono vicino ai bordi vanno a focalizzarsi in un punto diverso di quelli che passano attraverso il centro. Negli specchi parabolici questo avviene verso l'esterno dell'asse ottico da cui la definizione di Coma Esterno.

 

Che fare?


Purtroppo c'è ben poco da fare a livello di ottica. Come dicevo il Coma è insito nella tipologia stessa dell'obiettivo e non ci sono rimedi, anche curando al meglio la realizzazione dell'ottica.

 

Per affrontare e risolvere questo problema la Baader Planetarium ha realizzato uno strumento ottico denominato Multi Purpose Coma Corrector (MPCC). Questo strumento il cui scopo, come dichiarato, è quello di correggere il coma, si antepone all'oculare o al sistema fotografico, quindi poco prima del piano focale. Il costruttore dichiara che il MPCC è particolarmente indicato per i Newton molto aperti e comunque utilizzabile tra f/4 ed f/6.

 

Inoltre viene specificatamente dichiarato che il MPCC non modifica assolutamente la lunghezza focale totale del complesso ottico, vanificando così i vantaggi di un basso rapporto focale.

   

Esiste in due versioni: Standard Edition e Visual and Photographic Edition. La differenza tra le due versioni è che nella seconda il MPCC non è vincolato ad una flangia di battuta sul fuocheggiatore come avviene nella prima e può essere avvitato direttamente, o tramite gli adattatori forniti a corredo, sotto gli oculari da 2” ed inserito quindi all'interno del fuocheggiatore stesso.

 

Nel caso che il telescopio in nostro possesso disponga di un Back Focus limitato, questa è la soluzione ideale. Nella foto si vede il kit MPCC-VIP con il MPCC vero e proprio in alto a destra.

 


Questo è il kit che ho acquistato per utilizzarlo con il mio Newton 8” - f/4 e che ora utilizzo anche sul 16” - f/4,5.
   

Il test

 

La differenza di prestazioni fornite dal telescopio è veramente abissale. Le stelle apparivano elongate già a pochissima distanza dall'asse ottico, ora, con il correttore MPCC, sono puntiformi praticamente fino ai bordi.

 

Se fate riferimento a questo link: http://www.unitronitalia.it/MPCC.htm, è possibile vedere alcune fotografie realizzate senza e con il MPCC. Vi posso assicurare che la mia esperienza in visuale vi aderisce perfettamente. Ho potuto anche constatare la realtà del fatto che la focale complessiva rimanga invariata.

 

Questo è invece il link al file in pdf (da cui è tratta lo foto sopra riportata), che con poche parole e molte immagini illustra l'utilizzo del MPCC: http://www.baader-planetarium.de/sektion/s30/download/mpcc_e.pdf

E' in Inglese, ma davvero di scritto vi è molto poco ed estremamente chiaro, inoltre la traduzione italiana è in pratica quella presente sul sito della Unitron sopra indicato.

 

L'unico problema con cui ho dovuto confrontarmi è stato trovare la corretta distanza tra MPCC ed oculare. Baader, nel file pdf di cui sopra, da delle indicazioni ben precise. Personalmente però ho dovuto trovare una misura ad hoc per i miei oculari che alla fine si è sempre rivelata la più corta possibile.

 

Quello che è certo è che sistemato il tutto, i risultati ottenuti sono stati veramente impressionanti.

 

In conclusione 169 Euro veramente ben spesi !

 

Giuseppe Bongiorni