La fotocamera scatterà e memorizzerà tre foto a grande campo di campi stellari che serviranno per la triangolazione e per la successiva creazione del modello di cielo che verrà utilizzato per il puntamento degli oggetti.
La montatura è dotata di motori Servo DC con encoder su entrambi gli assi che gli consentono le classiche nove velocità di rotazione (da 2x a 3.5°/sec).
La pulsantiera SkyProdigy (appartenente alla nuova serie Nexstar Plus)
La pulsantiera ha subito un restyling rispetto ai modelli Celestron precedenti, il modello specifica riporta il logo SkyProdigy (o StarSense) ma di fatto appartiene alla nuova generazione di pulsantiere della piattaforma Celestron Nexstar, che si chiamano Nexstar Plus e che equipaggiano tutti i telescopi Celestron GoTo prodotti da novembre 2011 in poi. Lo schermo a cristalli liquidi ha quattro righe da 18 caratteri; i tasti retroilluminati con luce rossa sono sempre 19 ma nel nuovo modello il tasto RATE (cui seguiva un tasto numerico da 1 a 9 per cambiare la velocità dei motori) è stato con il tasto MOTOR SPEED (velocità motori) che ha una funzione più intuitiva.
Il tasto con il logo CELESTRON (in basso a sinistra) dà accesso alle opzioni del sistema, mentre il tasto HELP (8) offre l'accesso istantaneo alle informazioni di aiuto e a varie utilità che possono contribuire a migliorare la precisione di puntamento del telescopio.
Ottiche
Le ottiche sono sostanzialmente le stesse proposte con i modelli Nexstar SLT: un rifrattore acromatico da 70 mm, un Maksutov 90 e un Newton 130 f/5. Ma siccome la montatura SkyProdigy è dotata di attacco universale a coda di rondine (tipo Vixen), è possibile montare qualsiasi telescopio o cannocchiale terrestre fino a circa 3 Kg di peso
Accessori a corredo
I telescopi della serie SkyProdigy vengono venduti accessoriati con cercatore StarPointer, due oculari da 25mm e da 9 mm (barilotto 31.8 mm), CD ROM "The Sky X First Light Edition", diagonale (per il modello Maksutov90), software di controllo via PC NSOL e vano batterie (batterie non incluse).
Estetica
La serie SkyProdigy presenta i tubi ottici di un colore rosso lucido intenso, che a nostro avviso è esteticamente gradevole .
La prova sul campo
Abbiamo avuto modo di testare per qualche ora uno strumento campione (rifrattore 70/700) durante lo StarParty di Saint-Barthelemy dello scorso Settembre (2011). Questo è il resoconto delle nostre impressioni d'uso.
L'intero telescopio si monta in meno di dieci minuti; il montaggio del treppiede, del vassoio porta accessori, la regolazione delle gambe e la messa in bolla sono semplici e a prova di inesperto. La procedura più lunga - ma comunque facile - è l'allineamento del cercatore StarPointer al tubo ottico.
La montatura viene assicurata al treppiede tramite la consueta manopola a vite che è alloggiata sotto alla testa del treppiede, esattamente come per i telescopi NexStar SLT.
La corta barra a coda di rondine che sporge dal tubo ottico viene rapidamente inserito nel morsetto della montatura monobraccio, e fissata stringendo l'apposita vite.
Completato il montaggio degli accessori sul tubo ottico (diagonale e oculare), abbiamo provveduto ad allineare il cercatore rispetto al telescopio usando un bersaglio diurno, abbiamo collegato lo SkyProdigy alla batteria Celestron Power Tank ed acceso il telescopio. Non è necessario orientare il telescopio in nessuna direzione particolare.
Il display della pulsantiera invita subito a premere il tasto ALIGN per cominciare l'allineamento. La pulsantiera riporta a questo punto il messaggio "Moving to home position"; il telescopio si porta a 25° di altezza circa e si sposta in azimut di qualche grado, dopodichè la fotocamera StarSense acquisisce la prima immagine (Acquiring image 1) e mostra la scritta (in inglese) "Rilevamento in corso". Trascorso poco meno di un minuto lo SkyProdigy si muove automaticamente in azimut in senso orario di circa 90° e, nuovamente acquisisce un'immagine del cielo. Ripete infine la procedura un'ultima volta; se il cielo è libero da ostacoli nelle posizioni inquadrate dalla fotocamera e se è abbastanza limpido da mostrare diverse stelle la pulsantiera mostra la scritta "Solved" (Risolto).
E' necessario fare una precisazione: la seconda sera in cui abbiamo testato lo strumento è capitato che ci fosse molto vento e che il cielo si coprisse rapidamente di nubi; nel momento in cui il telescopio andava a puntare una zona di cielo coperto, la pulsantiera, dopo che la fotocamera aveva provato ad acquisire invano l'immagine, ha mostrato la scritta "Too few stars" (troppo poche stelle), muovendosi subito dopo in azimut di un'altra trentina di gradi alla ricerca di una zona meno problematica; se la trovava l'allineamento andava a buon fine. In caso contrario, dopo un giro completo in azimut mostrava la scritta "unsolved" (Allineamento fallito) ed invitava a ripetere l'allineamento.
Quindi è necessario raccomandare di assicurarsi, prima di iniziare, che il telescopio abbia un orizzonte il più possibile libero da ostacoli (anche terrestri) per almeno 25° di altezza, Inoltre è opportuno verificare che la fotocamera sia tenuta lontana da fonti di luci dirette che possano renderla "cieca" o disturbarla; in ultimo l'utente deve controllare che il cielo sia sufficientemente sgombro da nuvole.
E' comunque possibile effettuare sia un allineamento con solo oggetti del Sistema Solare (è poi possibile affinare l'allineamento aggiungendo degli oggetti di calibrazione), sia un allineamento manuale dello SkyProdigy, comandandolo ad eseguire delle riprese solo in zone del cielo sgombre da nuvole o ostacoli; a questo punto lo SkyProdigy è pronto per puntare gli oltre 4000 oggetti presenti nel suo database.
Per effettuare una verifica preliminare abbiamo deciso di puntare oggetti molto estesi e brillanti, come la galassia di Andromeda ed il doppio ammasso del Perseo.
Avevamo montato sul tubo ottico l'oculare da 25mm in dotazione, che restituiva 28x ed un campo decisamente ampio (circa 2° reali).
Gli oggetti sono stati inquadrati senza alcun problema in pochi secondi; d'altra parte i 4° abbondanti della galassia di Andromeda e i quasi 2° complessivi del doppio ammasso erano comunque un target facile. Giusto per provare a fare macinare un po' di gradi quadrati (per vedere se si perdeva un po' di precisione durante uno spostamento) abbiamo fatto poi puntare l'ammasso M11 nella costellazione dello Scudo, un oggetto sempre brillante ma di dimensioni angolari più piccole. Anche in questo caso lo SkyProdigy si è dimostrato molto preciso puntando l'oggetto praticamente al centro del campo.
Per mettere un po' più alle strette l'affidabilità del puntamento ho montato subito dopo l'oculare da 9mm (78X) per avere il campo più piccolo possibile con gli oculari in dotazione; ho cominciato puntando M27 per avere un oggetto piccolo e ben definito; lo SkyProdigy ha portato l'oggetto leggermente fuori centro dell'oculare; ho ripetuto la prova puntando l'altra planetaria M57 e anche in questo caso si avvertiva un leggero scostamento rispetto al centro del campo inquadrato.
Ci siamo ricordati, a quel punto, che durante la sostituzione dell'oculare da 25mm con quello da 9mm, avevamo leggermente urtato il diagonale, probabilmente causando un piccolo spostamento del tubo ottico (che è tenuto in posizione da frizioni)..
Pertanto, per rimediare, abbiamo spento e riacceso ricominciando la procedura di allineamento; questa volta, senza toccare l'oculare, gli oggetti sono stati riportati al centro del campo con un discostamento praticamente irrisorio. Le successive prove con qualche globulare, per variare la tipologia di oggetti, M15 - M92, hanno confermato questa impressione; ovvero che bisogna prestare attenzione a maneggiare gli accessori sul tubo ottico evitando di spostarlo anche di poco, pena perdita di allineamento preciso da parte del telescopio.
Altre due piccole considerazioni
Durante l'utilizzo con un diagonale e un oculare William.Optics (16mm UWA) notavo con disappunto che gli oggetti inquadrati dapprima si discostavano ma solo in altezza di un discreto margine dal centro dell'oculare; col passare del tempo essi letteralmente sparivano dal campo. La causa di questa imprecisione era dovuta agli accessori troppo pesanti che sbilanciavano il tubo ottico dalla parte del fuocheggiatore facendo slittare la frizione in altezza. Abbiamo pertanto ripristinato il setup originale ed il problema è sparito; per ovviare a questo inconveniente dovrebbe essere sufficiente stringere il bullone auto-bloccante che si trova nella parte interna del monobraccio per rendere la frizione più dura.
A metà della notte abbiamo cominciato a litigare con lo SkyProdigy; digitando ad esempio nuovamente la galassia di Andromeda M31 (per una dimostrazione con alcuni curiosi) la pulsantiera mi restituiva soltanto M33 e se anche provavo a scegliere l'oggetto dalla lista dei Named Objects non veniva visualizzato il nome della galassia di Andromeda; veniva invece indicato il Messier successivo subito disponibile. La stessa cosa succedeva con il doppio ammasso (lì veniva indicato l'NGC subito seguente all'869 o all'884 disponibile) e dopo un po' il problema ha contagiato anche M33 (venivano visualizzati solo gli oggetti da M35 in poi).
Abbiamo inizialmente pensato seriamente a un bug del sistema; fortunatamente anche in questo caso la soluzione era abbastanza banale. Ci siamo infatti accorti che, per impostazione di default, gli slew limits (limiti di puntamento) erano stati impostati per far sì che il tubo ottico non urtasse le gambe del treppiede. E infatti tutti gli oggetti cercati in quel momento, per pura coincidenza si trovavano distanti pochi gradi dallo zenit!
Inserendo i valori da 0° fino a 90°abbiamo rimosso questi limiti e abbiamo constatato che gli oggetti ricomparivano magicamente nei menu. Pertanto una temporanea sparizione di oggetti dal database della pulsantiera è originato dalll'impostazione troppo stretta degli slew limits; ricordatevelo!
Giudizio Finale
Lo strumento ci ha convinto molto sia per l'efficacia del puntamento e sia per la rapidità di autoallineamento.
La prova è stata fatta con oggetti molto noti e luminosi anche perchè 70 mm non consentivano di essere troppo schizzinosi o ambiziosi; ci sarebbe piaciuto testare il 130 per sondare qualche oggetto un po' più elusivo e meno noto; ma il test era sostanzialmente della montatura e non delle ottiche. Va sottolineato che la montatura SkyProdigy consente il montaggio di qualsiasi telescopio o cannocchiale terrestre dotato di barra a coda di rondine Vixen, sempre che il tubo sia corto e che il peso non superi i 3 Kg.
Per quanto riguarda il software, sono state inserite molte utili novità nella nuova pulsantiera SkyProdigy: ad esempio è possibile scegliere filtri di magnitudine (per evitare di puntare oggetti troppo deboli), di identificazione con raggio di ricerca (ovvero la distanza in gradi personalizzata per effettuare una ricerca da un oggetto di partenza), di calibrazione della fotocamera e tanto tanto altro ancora..
A questo proposito è utile sottolineare come sia sempre consigliabile munirsi di una qualche alimentazione da rete (con apposito alimentatore 12V/2A) oppure di una robusta e capace batteria da campo; l'utilizzo di pile purtroppo causa una perdita di prestazioni nell'allineamento e nel conseguente puntamento ed inseguimento già dopo qualche ora, essendo le montature computerizzate molto esigenti in termini di energia elettrica.
Il prezzo è molto elevato ed è dovuto perlopiù all'elettronica e al software. A nostro avviso questa linea di strumenti sono di fatto dei "concept telescopes" che prevedibilmente daranno luogo alla prossima generazione dei telescopi GoTo avanzati, almeno di casa Celestron e Meade, che offre un sistema non troppo dissimile. In futuro vedremo quindi, con alta probabilità i vari CPC o LX200 (o meglio le loro evoluzioni) con allineamento automatico. Per davvero.
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