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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com

Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.


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* Come scegliere il Telescopio

 

 

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Celestron NexImage

febbraio 2005

 

Ho avuto in prova uno dei primi esemplari arrivati in Italia di questa webcam a colori "dedicata" all’astronomia, di recente nominata Hot New Product 2005 dalla rivista americana Sky and Telescope.

La Celestron fornisce la NexImage già pronta per essere inserita in un portaoculari diametro 31.8 mm – che equipaggia tutti i telescopi commerciali - e con un CD-ROM contenente i driver per la sua installazione nonché del software di acquisizione AmCapture e del celebre software di elaborazione di filmati webcam astronomici Registax versione 2.

La camera ha un peso irrisorio, ha un corpo in plastica piuttosto piccolo e sottile, ed è dotata di barilotto in alluminio svitabile che, per fortuna, si avvita ad una notevole distanza dal sensore CCD, eliminando in modo semplice e intelligente il problema che affligge tutti gli utilizzatori di webcam "normali" e cioè la caduta di piccolissimi trucioli di plastica sul sensore quando si avvita (e si svita) il raccordo adattatore metallico per il telescopio.

 

L’attacco "largo" inoltre facilita le operazioni di pulizia del sensore. La NexImage viene fornita con il consueto cavo USB, conforme allo standard USB versione 2, che ha una lunghezza di 1.8 metri, che secondo me è un po’ corto, e che è meglio prolungare con un cavo di prolunga USB che si trova per pochi euro nei negozi di articoli per computer.
 

Ho eseguito l’installazione della camera sul mio PC portatile dotato di Windows XP in pochi minuti, installando i driver e i vari software e poi collegando il cavo USB ad una delle porte disponibili, ottenendo l’immediato riconoscimento della webcam da parte del sistema e la relativa installazione dei driver.

 

Le finestre di impostazione dei parametri di acquisizione sono molto simili, per non dire quasi uguali, a quelle delle webcam Philips Toucam, e infatti anche la rivista Sky and Telescope ha confermato che la Celestron NexImage utilizza il sensore, parte dell’elettronica e probabilmente anche parte anche del firmware e dei driver della diffusa webcam Philips Toucam Pro II.

 

Come la maggior parte delle webcam in commercio, la NexImage registra i filmati nel formato YUV4, che ha una dinamica di soli 4 bit (16 toni) per ognuno dei canali della crominanza, e 8 bit (256) per la luminanza. Una dinamica molto bassa, a cui si pone rimedio eseguendo la somma di molte immagini.

 

Le risoluzioni sono impostabili da 320x240 fino a 640x480, con due risoluzioni intermedie. Un filmato tipico ripreso alla massima risoluzione di 640x480 e con un frame rate di 10 fps in formato AVI non compresso ha un peso di circa 500 Mbyte/minuto

 

Test sul campo

 

La prima cosa che si nota quando si inserisce la camera nel portaoculari è che il barilotto adattatore diametro 31.8 mm ha un diametro un po’ scarso. Ho misurato il diametro effettivo di questo barilotto con un calibro-micrometro digitale, ottenendo la misura di 31.58 mm, che è inferiore al diametro standard di 31.7 mm di più di 1/10 di millimetro.

 

Fermo restando che un po’ di tolleranza è accettabile e che è meglio che un barilotto sia scarso piuttosto che troppo abbondante (perché in questo caso non sarebbe possibile inserire il barilotto nei portaoculari), accade che quando si tenta di fissare la NexImage in un normale portaoculari con le solite vitine di blocco, il barilotto si inclina un po’, e lo stesso accade al sensore CCD, che non lavora in posizione corretta.

 

Utilizzando un portaoculari autocentrante, come quello fornito con i telescopi Takahashi, il problema viene risolto brillantemente. Con tutti gli altri telescopi, consiglio di spessorare il barilotto avvolgendogli sopra un po’ di nastro adesivo fino ad ottenere un inserimento senza giochi nel portaoculari.

 

 

Ho fatto le prime prove di ripresa sulla Luna, usando il newton Sky-Watcher 250 al fuoco diretto e poi con Barlow 3x. Le regolazioni previste dal driver sono, come già accennato, quasi identiche a quelle delle Toucam, ma nel caso della NexImage è possibile regolare il tempo di posa fino ad 1/5 di secondo (con frequenza di quadro di 5 fps), mentre il driver della mia Toucam Pro I non permettono di scendere al di sotto di 1/25", e questo significa che la camera ha la possibilità teorica di catturare la luce di oggetti più deboli.

 

Le riprese lunari hanno dato ottimi risultati, e non ho riscontrato nessun problema e nessuna differenza rispetto alle riprese che faccio con le webcam Philips.

 

Passato a Saturno, soggetto notoriamente dotato di una brillanza superficiale molto ridotta e che richiede l’uso di una focale pari ad almeno 5 metri per risolvere i suoi dettagli, ho dovuto usare un tempo di posa molto più lungo, alzare il guadagno elettronico e diminuire il frame-rate (frequenza di ripresa), osservando la presenza di un rumore elettronico piuttosto elevato, soprattutto presente nel canale blu.

 

Questa rumorosità per fortuna viene attenuata in modo determinante dopo la somma dei fotogrammi operata, nella successiva elaborazione dei filmati, dal software Registax 2 offerto a corredo con la camera. Tuttavia è evidente l’impressione che il canale blu di questa camera sia stato amplificato in modo un po’ eccessivo dai progettisti, e quindi non è consigliabile esagerare con la regolazione del guadagno elettronico per evitare di dover registrare filmati troppo "sporchi". Resta il fatto che, specie durante le riprese di Saturno, il fondo cielo appare colorato di blu e lo stesso vale, anche se in misura meno evidente, per l’immagine del pianeta.

 

La ripresa di soggetti più luminosi, come Giove, Venere e Marte non ha invece evidenziato nessun particolare eccesso di rumore elettronico, perché si può lasciare basso il guadagno e lavorare con i tempi di posa.

 

In generale ho apprezzato il contrasto molto elevato e i colori brillanti offerti dalla camera durante le riprese di Giove, che è un pianeta dotato di dettagli molto sfumati e difficili da cogliere.

 

Ho anche provato ad utilizzare la NexImage con un filtro passa-infrarosso (IR-PASS RG695) con cui solitamente riprendo i pianeti in luce monocromatica infrarossa, mitigando la turbolenza atmosferica e aumentando il livello di "penetrazione" delle immagini nelle atmosfere planetarie, in particolare con Marte e con Giove, ed ottenendo di solito immagini ad alto contrasto. Con grande sorpresa, mi sono accorto che il sensore della NexImage è molto poco sensibile alle radiazioni infrarosse, tanto da rendere la camera quasi inutilizzabile per questo tipo di riprese.

 

La registrazione di stelle e di nebulose brillanti non è adatta ad una webcam, e la NexImage non fa eccezione. Tuttavia, usando un telescopio dotato di una apertura generosa e allungando la focale in modo strategico con una Barlow è possibile ottenere discrete riprese delle stelle doppie più brillanti, catturando ad esempio il contrasto cromatico delle due componenti di Albireo.

 

La ripresa di filmati e la successiva operazione di selezione, allineamento e somma dei migliori fotogrammi, soprattutto scartando quelli disturbati dalla turbolenza atmosferica, permette di ottenere immagini utili e interessanti, che sono molto difficili da ottenere con scatti singoli.

 

Tra gli accessori opzionali proposti dalla Celestron per corredare la NexImage sono elencati, oltre al quasi indispensabile filtro taglia-infrarosso, anche un riduttore di focale, utilizzabile solo con i telescopi dotati di specchi mobili o comunque dotati di un back focus sufficiente.

 

Questo accessorio ottico va avvitato al barilotto della camera e aumenta la luminosità fotografica del telescopio in modo notevole, consentendo alla NexImage di catturare la luce di stelle un po’ più deboli e di qualche dettaglio dei più brillanti tra gli oggetti del cielo profondo, del calibro di M42 in Orione.

 

Le prove da me eseguite hanno evidenziato che la ripresa di immagini di oggetti deboli (ho provato con la nebulosa Eskimo nei Gemelli, è da considerarsi una missione impossibile per questa webcam, anche impiegando telescopi luminosi come un newton da 25 cm f/4.8. Per riprendere questo genere di oggetti è indispensabile l’uso di camere CCD raffreddate oppure delle recenti reflex digitali, dotate di un rumore elettronico molto più basso.

 

Se usata con un telescopio da 1000mm di lunghezza focale, il piccolo sensore CCD a colori da 3.6 x 2.7 mm della NexImage inquadra un campo di 12’ x 9’, che sarebbe sufficiente per catturare oggetti di estensione medio-piccola come molti ammassi nebulari, nebulose diffuse e planetarie, ecc. Peccato che l’elevato rumore elettronico non consenta di ottenere, anche con i tempi di posa più lunghi, un sufficiente rapporto segnale/disturbo.

 

La camera può essere controllata anche con software alternativi di ripresa, come K3CCD Tools, che io prediligo per la notevole facilità d’uso, soprattutto perché dotato del misuratore istantaneo dell’istogramma delle immagini, e per la facile gestione del salvataggio su disco dei filmati, a cui K3CCD attribuisce automaticamente un numero progressivo.

 

I filmati vengono salvati nel formato AVI, compatibile con tutti i software di editing video oltre che con il celeberrimo software gratuito IRIS, un po’ difficile da usare ma potentissimo e ricco di funzioni di qualità professionale.

 

Tuttavia è necessario dire che il software Registax 2 fornito a corredo è quasi altrettanto efficace ma in compenso offre una facilità d’uso difficile da eguagliare. Di recente è anche disponibile la versione 3.0 di Registax, ulteriormente potenziata nelle funzioni, ed in grado (ad esempio) di correggere gli effetti della rotazione di campo, di fare elaborazioni di filmati fino a 5000 fotogrammi e di ottenere una super-risoluzione utilizzando la modalità Drizzling, utilizzata dal noto astroimager portoghese Antonio Cidadao.

 

Il CD-ROM in dotazione con la camera contiene un buon manuale di istruzioni in lingua inglese, ed inoltre l’help (in inglese) di Registax spiega le funzioni più importanti.

 

Il prezzo di 199 euro è caro, specie se rapportato al prezzo totale della Philips Toucam Pro II, addizionato dell’adattatore per telescopi (fornito ad esempio dalle ditte artigianali Coma, Astromeccanica, ecc.) . I software forniti a corredo non hanno nessun costo – salvo quello del CD-ROM – perché sono tutti software gratuiti, liberamente scaricabili dalla rete ed utilizzabili senza costi dall’utente.

 

Giudizio Finale

In conclusione, la camera Celestron NexImage rappresenta una soluzione chiavi in mano per chi desidera iniziare a fare riprese ad alta risoluzione di Sole, Luna e pianeti e non vuole perdere tempo cercando sul mercato il raccordo adattatore e i software di ripresa ed elaborazione. I suoi punti di forza sono l’interfaccia veloce USB 2.0, l’alta sensibilità e l’alto contrasto delle immagini. Peccato che il raccordo sia un po’ impreciso, che non sia quasi per nulla sensibile all’infrarosso e che il prezzo sia caro rispetto alle webcam tradizionali.

 

SCHEDA TECNICA

 

Sensore

CCD a colori Sony HAD

Dimensioni fisiche sensore CCD

3.6 x 2.7 mm

Dimensioni Pixel

5.6 micron quadrati

Risoluzione massima

VGA 640 x 480

Tempo di esposizione

Da 1/5" a 1/10000"

Numero quadri al secondo

Da 5 a 60 fps

Interfaccia

USB 2.0

Computer e Sistema operativo compatibili

PC/Windows versione 98SE o successiva

Risoluzione schermo consigliata

1024 x 768 o superiore